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Taranto

la guida per gli sposi esigenti

Taranto, capoluogo dell'omonima provincia è il terzo più popoloso comune dell'Italia meridionale peninsulare. Situato nel Golfo di Taranto, sul Mar Ionio, si estende tra due mari: il Mar Grande ed il Mar Piccolo. Insieme a Pilone, nel territorio di Ostuni e a Santa Maria di Leuca, rappresenta uno dei vertici ideali del Salento.
È sede di un grande porto industriale e commerciale, e di un arsenale della Marina Militare Italiana, nonché della maggiore stazione navale. È inoltre sede di un importante centro industriale, con stabilimenti siderurgici (tra i quali il più grande centro siderurgico di Europa), petrolchimici, cementiferi e di cantieristica navale. La sua provincia comprende 29 comuni, ed è dedita all'agricoltura, alla pesca e all'industria nei settori aeronautico, chimico, alimentare, tessile, e all'artigianato nella lavorazione del legno, del vetro e della ceramica.

Cenni storici

Ci sono diverse ipotesi sulle origini del nome della città. Secondo alcuni, esso deriva dal vicino fiume Taro. Secondo altri, la voce è di origine indoeuropea, da confrontare con il sanscrito taranta-h "mare", da cui il greco talatta.
Fondata nel sec. VIII a.C. dagli Spartani, su un precedente nucleo iapigio, Taras divenne - dopo la distruzione di Siris, nel 530 e, nel 510, di Sybaris (nei pressi dell'odierna Cassano allo Ionio - Cs -), la più importante città greca dell'Italia meridionale. Nel IV sec. dopo aver superato i numerosi assedi delle popolazioni Messapiche, Peucete, sotto il governo del pitagorico Archita godette di un momento di massimo splendore. Entrata in conflitto con Roma, aveva l’obbligo di fornire a quest’'ultima navi e soldati. Nel 212 si ribellò alleandosi con Annibale; ma fu ripresa e saccheggiata dal console romano Quinto Fabio Massimo. Nel 123 fu trasformata in colonia romana e fu più volte saccheggiata dai barbari, fu a lungo contesa tra Bizantini e Longobardi. Dal 1063 fu potente principato normanno. Sotto il dominio svevo promosse una rivolta contro Federico II. Con gli Angioini fu feudo dei Del Balzo e degli Orsini. Nel 1465 fu annessa da Ferdinando d'Aragona alla corona di Napoli e sempre più fortificata; nel 1480 fu tagliato l'istmo che la congiungeva alla "terraferma" e, diventata un'isola, poté essere meglio difesa dalle incursioni (il canale diventò navigabile, ma fu ampliato successivamente, nell'Ottocento); gli Angioini vi costruirono successivamente un ponte. Nel 1502 fu occupata dagli Spagnoli e più volte assediata dai Turchi. Travagliata dalle lotte intestine fra nobili e popolani, decadde sotto il regno borbonico.

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