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Canosa di Puglia

Canosa di Puglia si estende sul margine nord-occidentale dell'altopiano delle Murge da cui domina la valle dell'Ofanto e l'estesa pianura del Tavoliere delle Puglie, spaziando dal monte Vulture al Gargano, alla costa adriatica. Canosa è considerata uno tra i principali centri archeologici della Puglia e rappresenta uno dei casi più significativi di città a lunghissima continuità di vita.

Cenni storici

Il toponimo dovrebbe derivare dalla base pre-latina gand, che indica la presenza di terreno roccioso. Il determinante "Puglia" deriva dal latino Apulia, originato a sua volta dall'etnico Apuli, che sembra un adattamento fonetico di Iapudes (o Iapigi) da una base arcaica - jap che indicherebbe i popoli provenienti dall'altra sponda dell'Adriatico. Gli abitanti si chiamano Canosini. La città ha origini antichissime. Centro dauno fiorente fin dal VII secolo a.C., tanto ricco e potente da allearsi con Roma, e da diventare per Roma un nodo strategico importantissimo, una città con la quale scendere a patti, e poi città federiciana, retroguardia delle Saline e avamposto dell'Impero. Distrutta dalle orde barbariche, devastata dai Saraceni, e sconvolta da quattro terremoti, rifiorì dopo ogni genere di avversità, anche se i Bizantini puntavano ormai su Bari. Conservò la sua importanza con i Longobardi e i Normanni. Poi lentamente decadde e fu depredata dei suoi tesori artistici. Nel Cinquecento, occupata dai Francesi, subì un lungo e penoso assedio da parte delle truppe spagnole. Fu feudo dei Grimaldi dal 1530 al 1643; degli Affaitati; e infine divenne principato dei Capece Minutolo.


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