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La piccola cittadina di Turi appartenente alla provincia di Bari, si estende su una superficie di 70.75 km quadrati di cui oltre 65 utilizzati a fini agricoli. Gli abitanti si chiamano Turesi.

Cenni storici

Secondo alcuni storici l'origine dell'abitato sarebbe collegata a una Turum (o Thuriae) peuceta citata da Plinio (23-79 d.C.). In epoca romana, dal IV secolo a.C., fu importante centro commerciale e forse fu anche municipio. Nel Medioevo fu fortificata e a lungo contesa da Bizantini e Normanni. Sotto questi ultimi fu aggregata alla contea di Conversano. Nel Quattrocento, dopo una breve appartenenza al demanio regio, fu infeudata ai potenti principi Orsini; successivamente passò agli Acquaviva, ai Moles e ai Venusio. Nel Settecento si costituì come Universitas, grazie anche a un ceto intellettuale che, nel secolo successivo, fu protagonista dei moti risorgimentali. L'Ottocento fu anche il secolo nel quale fu completata la costruzione del massiccio carcere, nel quale, nel periodo fascista, furono rinchiusi Antonio Gramsci (dal 19 luglio 1928 al 19 novembre 1933; fu qui che scrisse i "Quaderni" e il diario) e Sandro Pertini (che nel 1980 fu insignito della cittadinanza onoraria turese).


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