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Noci è ubicata a metà strada tra Bari e Taranto, su un'amena collina del promontorio delle Murge, nel comprensorio turistico dei trulli e delle grotte. Il patrimonio boschivo è indubbiamente uno degli elementi naturalistici più caratterizzanti. Il fragno (Quercus Troiana) ha rappresentato l'unica ed immediata risorsa ambientale dei primi coloni. Oggi i boschi occupano circa il 20% dell'intero territorio comunale e sono costituti per il 90% da fragno.

Cenni storici

Il nome della cittadina nasce dai numerosissimi alberi di noci esistenti anticamente nella zona.
Sviluppatasi intorno a un insediamento militare bizantino di fine 500 denominato Castellum Nucum, fu popolata dai contadini dei casali di Casaboli e Barsento, cui si aggiunse, nel 1100, una parte della popolazione di Mottola (Ta). Acquistò importanza a partire dal secolo XIV quando fece parte del Principato di Taranto e, sotto gli Angioini, diventò Universitas Regia. Successivamente appartenne a Giulio Antonio Acquaviva e fece parte della contea di Conversano. Sotto gli Acquaviva d'Aragona fu elevata a Ducato e seguì le vicissitudini del Regno di Napoli fino all'Unità d'Italia. Dalla seconda metà degli anni Settanta sono sorte grandi imprese delle costruzioni, alle quali, nel decennio successivo, si sono aggiunte importanti aziende del terziario avanzato, attratte da un contesto ambientale che ha conservato le caratteristiche dell'ospitalità e della tranquillità


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